Attualità

GIORNATA DELLA MEMORIA: Che senso ha se solo tu ti salvi?

La memoria come esercizio, come atto di rivolta e come setaccio, per scovare storie, dolorose, a volte ingiuste, ma che necessitano di essere raccontate.

Livorno un salto indietro di decenni

Per la giornata della Memoria vorremmo partire dalle parole di una poesia di Antonio Neiwiller, un genio, un uomo di teatro che troppo presto ci ha lasciati.

È tempo di convivere con le macerie
E l’orrore, per trovare un senso.

È tempo – ci dice Neiwiller – di condividere le macerie, come esercizio della Memoria. Non certo per vivere proiettati nel passato, ma per scongiurare eventi futuri. Eventi come quello di Livorno di qualche giorno fa in cui dei bambini si sono lasciati andare a delle offese a dir poco del secolo scorso.

Giornata della memoria: Conosci Celeste Di Porto?

Ogni anno in questo giorno, proviamo ad approfondire scavando nelle macerie così da poterle condividere. E dalle macerie, è venuta fuori la storia di Celeste Di Porto.

Giornata della memoria: CelesteCeleste. Una ragazzetta ebrea del ghetto di Roma che ad appena diciotto anni diviene una delle più spietate delatrici della sua gente. Una collaborazionista.

Alberto Angela, durante “Ulisse – Il piacere della scoperta”, ha anche accennato ai delatori. Ha definito la delazione come qualcosa di spietato, di feroce.

E spietata e feroce è parsa essere colei che veniva definita la Stella, la Pantera Nera del ghetto al soldo di Priebke.

Una storia come quella di Celeste Di Porto, causa un vero e proprio cortocircuito nella mente. Ci siamo chiesti può una vittima diventare carnefice della sua stessa gente? Una ragazza, una ragazzetta di diciotto anni che per sopravvivere diviene delatrice, che per sopravvivere arriva a denunciare persino il marito della sorella. E fa di Anticoli Lazzaro, di un pugilatore, la sua vittima esemplare, suo malgrado.

Noi per la nostra giornata della Memoria, abbiamo provato a raccontarla, proviamo a raccontarla da tre anni.

E lo scorso Luglio, presso il meraviglioso Museo Cervi, vero e proprio luogo di Resistenza che ancora oggi rappresenta quanto di grande fecero i Fratelli Cervi, la nostra Celeste ha vinto la XX edizione del Festival Della Resistenza.

Per noi raccontarla è sempre difficile, complesso.

D’altronde il palcoscenico è il luogo dove la memoria è esercizio, è restituzione. Dove la memoria è tutto.

E, proprio citando per l’ultima volta il grandissimo Neiwiller, che ci chiediamo e chiediamo a Celeste e a tutti coloro che ogni giorno mortificano quella pagina di storia con nostalgie fittizie di periodi mai vissuti, che chiediamo

Che senso ha se solo tu ti salvi?

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *