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A.D.E. A.lcesti D.i E.uripide
Agosto 5 @ 19:30 - 21:00
«Molte sono le forme del divino;
molte cose gli dei compiono contro le nostre speranze;
e quello che si aspettava non si verificò,
a quello che non ci si aspettava diede compimento il dio…»
Dal punto di vista personale, l’Alcesti di Euripide è una passione che viene da molto lontano; dalle
prime letture delle tragedie greche, e dal fascino infinito che una donna, un personaggio tanto alto e
nobile esercita, nel momento stesso in cui sceglie il sacrificio per Admeto. Ed è proprio il concetto
di sacrificio, caro a tante culture e tante religioni, che sarà approfondito, in fase di studio scenico.
Cosa accadrebbe, se crollasse la struttura che determina la tragedia classica greca? Se Apollo fosse troppa vita/dramma, e Tanato troppa morte/tragedia? Se Alcesti prima d’essere un’eroina classica, fosse una moglie ormai stanca e affetta dal “morbo” dell’abitudine?
Se Admeto fosse un marito, un figlio, un amico “mite” e “temperato”?
Cosa accadrebbe se Eracle prima d’essere Eracle, fosse un amico pentito di un torto? Cosa accadrebbe se un padre, un nonno, un suocero fosse spietato nella sua vecchiaia? Cosa accadrebbe se, invece di un primo posto, si cercasse, per riparare, di vincere il “secondo premio in palio”?
Di quell’edificio tragico, resterebbe soltanto un dramma borghese. Che rappresenta la vita nei suoi aspetti dolorosi e in quelli lieti, concomitanti, con fine positivo.
O meno.
Fabio Pisano