Appartiene al tuo sorriso
l’ansia dell’uomo che muore,
al suo sguardo confuso
chiede un po’ d’attenzione,
alle sue labbra rosso corallo
un ingenuo abbandono,
vuol sentire sul petto
il suo respiro affannoso:
è un uomo che muore.
Peppino Impastato
Peppino – I cento passi è uno spettacolo che ha l’umile ma decisa volontà di portare nel cuore e nella mente degli spettatori, la eroica, unica figura di Peppino Impastato.
Peppino – I cento passi è uno spettacolo che ha l’umile ma decisa volontà di portare nel cuore e nella mente degli spettatori, la eroica, unica figura di Peppino Impastato.
Lo spettacolo – più precisamente, il docu-spettacolo, parte dal racconto di Peppino a “radio Aut” della situazione della sua Sicilia, e si sviscera in una serie di flash back, di “apparte”, che attraversano i principali momenti della sua vita e della sua lotta alla mafia.
C’è l’attraversamento delle persone principali che hanno accompagnato o contrastato, perché no, Peppino e il suo percorso; momenti che affrontano il caso di coscienza che Peppino si poneva ogni giorno nel suo viver quotidiano.
La drammaturgia originale è scritta in base alle testimonianze, cercando di mantenere una fedeltà estrema alla vera storia.
Oltre questi inserti, sono presenti, nello spettacolo, pezzi delle trasmissioni radio con la vera voce di Peppino, e videoproiezioni di interviste, di momenti, di commenti riguardanti il giovane di Cinisi.
Il tutto nell’estremo rispetto dell’immagine di Peppino, perché il ricordo della verità è il modo migliore per tramandare una storia che in Italia, forse non è ricordata come si dovrebbe ricordare veramente.
Raccontare la vicenda tragica di Peppino Impastato è il modo migliore per raccontare la lotta alle mafie; la lotta di un ragazzo, un ragazzo normale di una normale provincia della Sicilia che si ribella ad un sistema che ha ormai attecchito nei decenni e che sembra essere divenuto la normalità; la ribellione che passa attraverso l’arte, attraverso una straordinaria forma di comunicazione – soprattutto in quegli anni – che rappresentava la radio.
La sua orribile fine, è il suo segno. Peppino resterà nella storia, nei cuori e nelle menti di coloro che mai accetteranno soprusi e sopraffazioni, che mai accetteranno un sistema mafioso, alterato, perverso contrapposto allo Stato nel quale si crede, si deve credere. Proprio come fece Peppino.
Con
Luigi Credendino
Francesca Borriero
Roberto Ingenito
Francesco Luongo
Franco Nappi
Scene
Mario Paolucci
Costumi
Rosario Martone
Disegno Luci
Alessandro Salzano
Videomaker
Pasquale Cangiano
Testo
Fabio Pisano
Regia
Roberto Ingenito